MINORI. Pediatri: 1 mln di bambini soffre d'insonnia

(DIRE ) Roma, 26 set. 2014 

Ciondolano sonnolenti sui banchi, a volte diventano aggressivi senza un motivo, spesso non riescono a stare attenti o sono agitati in classe. I bambini che dormono poco e male si riconoscono non di rado proprio perché hanno disagi o disturbi del comportamento di giorno, a scuola e in famiglia. E sono tantissimi: oltre un milione di piccoli fra 3 e 14 anni soffre di una forma d'insonnia, stando alle stime diffuse dai pediatri dell'Osservatorio Nazionale sulla salute dell'infanzia e dell'adolescenza (Paidòss) durante loro 1° Forum Internazionale che si svolge a Napoli dal 25 al 27 settembre. Gli esperti sottolineano che nell'ultimo secolo i bimbi italiani hanno "perso" almeno un'ora di sonno e oggi la maggioranza dorme in media 40 minuti meno del dovuto, ma escludono decisamente un 'posticipo' degli orari scolastici come apparso recentemente su alcuni giornali: i ciclo biologico giorno-notte va rispettato e per restituire agli under 14 notti di buon riposo, i pediatri presentano dunque le "regole dei cinque sensi" per favorire il sonno. Ispirate a vista, gusto, tatto, olfatto e udito, spiegano passo per passo ai genitori come far sì che la cameretta sia adatta al riposo e come combattere le brutte abitudini che, in otto casi su dieci, sono responsabili delle difficoltà ad addormentarsi e dei risvegli notturni dei figli. "Sono pochi i casi in cui l'insonnia e i disturbi del sonno sono conseguenza di vere e proprie patologie come l'asma, il reflusso, disturbi dell'orecchio o le apnee ostruttive, che contrariamente a quanto si potrebbe pensare riguardano anche i più piccini (2-4% fra 2 e 8 anni) e dipendono spesso da anomalie delle prime vie aeree- osserva Giuseppe Mele, presidente Paidoss- Nella maggioranza dei bambini la difficoltà ad addormentarsi e i risvegli notturni sono colpa di cattive abitudini durante la giornata: in oltre otto casi su dieci l'insonnia dipende da fattori psico-fisiologici legati all'organizzazione della giornata, alla molteplicità di stimoli che si trovano intorno e alla routine data dai genitori, a cominciare dalla pessima abitudine di costringere i figli a seguirli nei locali e nei ristoranti fino a mezzanotte". Se si decide di avere un figlio "si deve anche mettere in conto qualche rinuncia per il loro benessere- continua Mele- Il loro diritto al riposo deve essere messo al primo posto. I bambini fra i tre e i cinque anni dovrebbero dormire almeno dalle 11 alle 13 ore, per poi arrivare a 9-10 ore dai 6 ai 10 anni e almeno 8-9 ore dagli 11 ai 13 anni: in realtà oggi non accade, e la maggioranza "perde" almeno 40 minuti del monte ore necessario ad affrontare al meglio la giornata a scuola". Per favorire un buon riposo, i pediatri lanciano quindi le 'regole dei cinque sensi' che devono favorire il rilassamento di vista, gusto, tatto, olfatto e udito, le nostre finestre sul mondo. "La vista, ad esempio- osserva Mele- ispira la regola che raccomanda di spegnere tablet, TV e computer almeno un'ora prima di andare a letto, entro le otto di sera: sappiamo infatti che entrare sotto le coperte dopo le nove fa sì che i bimbi impieghino molto più tempo per addormentarsi e si sveglino più spesso di notte. La luce dei dispositivi elettronici altera la produzione di melatonina, l'ormone che favorisce il riposo, 'sballando' il ritmo sonno-veglia di bambini e ragazzini: per questo è opportuno iniziare fin dall'ora di cena a ridurre l'esposizione a luci molto intense. Inoltre, sì a tende e schermature per la luce esterna e a una lampada che possa essere regolata così da illuminare la stanza da letto dei bambini in modo soft, per aiutare i piccoli che hanno paura del buio ad addormentarsi in presenza di una luce molto fioca. Il gusto è altrettanto utile a favorire il sonno dei bambini: una cena pesante e ricca di grassi, magarti consumata tardi, dopo le 20, ostacola il riposo, per cui è meglio non offrire ai piccoli cibi fritti o molto pesanti alla sera, preferendo piuttosto alimenti che contengono triptofano, un mediatore che stimola la produzione di serotonina importante per il relax. Ne abbondano, ad esempio, pollo e tacchino, uova, pesce; per rendere il triptofano ancora più disponibile per il cervello, inoltre, servono i carboidrati, meglio ancora se integrali. Una bella tazza di latte tiepido alla sera, prima di dormire, è un altro ottimo mezzo per favorire il riposo perché pure latte e yogurt sono importanti fonti di questa preziosa sostanza". La 'regola del tatto' consiglia di mantenere una temperatura fresca nella camera dei bambini, attorno ai 18 gradi: troppo caldo infatti altera la termoregolazione e impedisce un buon riposo. Altrettanto utile scegliere un pigiama in cotone traspirante, un po' più pesante per l'inverno ma senza esagerare: l'obiettivo è non sudare a letto, altrimenti sarà ancora più probabile che il piccolo scalci via le coperte e dorma male. "I materiali di letto e coperte sono importanti anche per la "regola dell'olfatto- riprende Mele- Lenzuola di cotone fresche e cambiate di frequente favoriscono il riposo, a maggior ragione se odorano di lavanda: sappiamo infatti che questa fragranza riduce la frequenza cardiaca e la pressione arteriosa, perciò può aiutare a rilassarsi prima del sonno. L'aria che si respira in camera da letto, poi, è fondamentale per i piccoli allergici e asmatici: se c'è polvere o si scelgono tessuti che non sono anallergici e diventano un ricettacolo di acari, inevitabilmente il riposo del bambino sarà compromesso da starnuti e fastidi dovuti all'ipersensibilità". Infine, la regola dell'udit.: "Una camera silenziosa è essenziale per prendere sonno e almeno 30 minuti prima di mettere a letto i bimbi la casa dovrebbe scivolare nel silenzio, riempiendosi soltanto di suoni gradevoli come una musica rilassante. Se si vive in una zona molto rumorosa e trafficata, può essere una buona idea utilizzare il cosiddetto 'rumore bianco' che si può produrre con una macchina apposita o più semplicemente con un ventilatore o un purificatore d'aria elettrico: si tratta in sostanza di un rumore di fondo che con la sua omogeneità e continuità aiuta il cervello a non sentire altri suoni, riducendo perciò il fastidio degli eventuali rumori improvvisi dall'esterno e il rischio di risvegli notturni".

Sipps: Con maltempo adolescenti davanti a pc.

Internet e social preferiti a sport e attività all'aria aperta.
(Notiziario Sanità) Roma, 29 gen. - Arriva il maltempo, aumenta il tempo passato davanti al pc da parte degli adolescenti. A lanciare l'allarme è la Sipps, Società italiana di pediatria preventiva e sociale. Per i bambini e per i ragazzi, l'inverno è probabilmente il periodo meno bello dell'anno: pioggia e freddo li costringono infatti a stare maggiormente in casa. Quando il cielo è coperto dalle nuvole, come in questi giorni, può così accadere che i piccoli passino più tempo davanti alla televisione, al computer o con il telefonino o il tablet in mano. Ed è proprio nelle giornate uggiose che i navigatori prendono d'assalto i social network. Da Facebook a Twitter, da IRC alle chat, Internet offre lo spunto alle giovani generazioni per nuove opportunità di gioco e svago e la comunicazione virtuale prende spesso il posto dello sport e delle attività all'aria aperta. La Sipps lancia l'allarme 'retomania', una nuova forma di dipendenza, la cosiddetta internet-dipendenza o anche Internet addiction disorder (Iad). "Sono almeno tre i fattori che scatenano la retomania- spiega Giuseppe Di Mauro, presidente Sipps- le psicopatologie predisponenti, i comportamenti a rischio e le potenzialità psicopatologiche proprie della Rete. Nelle psicopatologie predisponenti, Internet rappresenta un vero e proprio rifugio per quanti hanno già una stabilità emotiva precaria, soffrono di depressione, disturbi bipolari o ossessivi-compulsivi. La Rete diventa, di fatto, il luogo in cui ricercare amici o relazioni sentimentali e che consente il superamento delle relazioni della vita reale. Per comportamento a rischio si parla, ovviamente, di un abuso delle informazioni disponibili in Rete, con intere giornate passate davanti allo schermo di un pc, trascurando la vita reale. Tutto questo si somma alle potenzialità psicopatologiche della Rete: dalla capacità di indurre sensazioni di onnipotenza (vincere le distanze ed il tempo) fino ad arrivare al cambiamento della personalità e dell'identità". Nel mondo di internet, aggiunge Di Mauro, "lo spazio non esiste più e la Rete permette a tutti di realizzare quello che nella vita reale non è possibile fare. Nelle chat le frontiere non hanno più confini ed è possibile parlare tra gruppi numerosi in 'stanze' che la realtà difficilmente rende disponibili. E' comunque un mondo irreale, dove è possibile modificare l'età, la professione e perfino il sesso: si tratta di una vera e propria recita in questo enorme teatro on-line". Nei giorni scorsi lo stesso Papa Francesco ha definito la rete "dono di Dio, aiuta a sentirsi più vicini, offre maggiori possibilità di incontro e di solidarietà tra tutti". Ma, ha ammonito il Pontefice, "non basta passare lungo le 'strade' digitali, cioè semplicemente essere connessi: occorre che la connessione sia accompagnata dall'incontro vero. Non possiamo vivere da soli, rinchiusi in noi stessi". Prosegue Di Mauro: ""Esiste un concreto pericolo che l'abuso di internet per comunicare crei confusione tra vita reale e vita virtuale. Basti pensare a quanto emerso da 'Pronti, Partenza, Via!', progetto per la pratica motoria e l'educazione alimentare di bambini e adolescenti promosso da Save the Children e Mondele-z International Foundation e in partnership con Centro Sportivo Italiano (CSI) e Unione Italiana Sport Per tutti (UISP). La ricerca, che coinvolge bambini e genitori, sottolinea, tra l'altro, come 1 minore su 4 non faccia moto e sport nel tempo libero, nel 28% dei casi (+13%) per difficoltà economiche; 4 ragazzi su 10 si muovono in auto, pochi (24%) a piedi, ancora meno (9%) in bici; il 73% sta in casa nel tempo libero; diffuso ma in flessione, comprende 7 minori su 10, il consumo quotidiano di frutta e verdura, mentre il 9% non fa colazione ed è ancora di 9 famiglie su 10 con figli l'abitudine di sedersi a tavola". Altri studi mostrano inoltre come la Dipendenza da Internet tra gli adolescenti sia un grave problema di salute pubblica in tutto il mondo. Per esempio, da uno studio condotto negli Stati Uniti emerge una prevalenza dell'1,0%, mentre da una ricerca condotta in Europa emerge una prevalenza del 9,0% e da studi condotti in Asia i dati variano dal 2,0% al 18,0%. "Non c'è dubbio- afferma Piercarlo Salari, pediatra di consultorio a Milano e componente Sipps- che la dipendenza da internet sia diventata un problema di salute pubblica grave in tutto il mondo, soprattutto tra gli adolescenti. La I.A.D. può determinare una serie di conseguenze sociali e sanitarie negative: dal basso rendimento scolastico allo scarso rapporto con la propria persona, fino all'ansia e alla depressione. Il compito di noi pediatri è dunque quello di proteggere i ragazzi dai pericoli e dall'abuso della rete. Ma in pericolo ci sono anche gli adulti, che a causa del troppo tempo passato a navigare trascurano le relazioni sociali ed il lavoro e modificano in modo dannoso il sonno e le proprie abitudini alimentari".

Dalla rete-dipendenza si può comunque guarire. "In particolare- conclude Salari- bisogna limitare ad una/due ore la quantità di tempo trascorso quotidianamente on line; integrare le attività in Rete con quelle reali simili come acquisti, svaghi o relazioni sociali; mai sostituire la socializzazione reale a quella virtuale; chiedere un aiuto competente qualora si avvertisse una necessità incontrollabile di collegarsi al web".

SANITA'. MARAZZITI: "ALLUCINAZIONI COMPATIBILI CON LA NORMALITÀ, NUOVO DSM INNOVATIVO"


(Notiziario Sanita') Roma, 12 giu. - "C'e' una percentuale che varia dal 7 al 15% di persone, nel mondo, che presenta allucinazioni uditive, ma che non ha nessun altro sintomo: si tratta di persone normali e non e' una sorpresa, perche' il DSM V (il manuale statistico dei disturbi mentali) parla di diversi sintomi e condizioni prima di poter diagnosticare una malattia". Lo afferma in una nota la professoressa Donatella Marazziti, professore di psichiatria all'Universita' degli Studi di Pisa.

Il nuovo Dsm V e' innovativo- afferma la Marazziti- nella parte in cui fissa la compromissione soggettiva e il funzionamento come requisiti base per poter formulare una diagnosi. Se mancano questi elementi e' scorretto fare diagnosi. "Non sono meravigliata della presenza di allucinazioni in persone non psicotiche- dice la Marazziti- specie in adolescenza, e su questo forse gli psichiatri si dovrebbero interrogare di piu', evitando stigmatizzazioni ingiustificate". La professoressa Marazziti ricorda come "non bastino certo uno o due sintomi per poter avere una malattia diagnosticata : altrimenti saremmo tutti malati, atteso che ognuno di noi si rispecchia in diverse condizioni".

Il cattedratico pone l'accento sulla "consapevolezza di malattia, che e' ancora un caposaldo della differenza tra le vecchie nevrosi e le psicosi" e fa un cenno sulla sindrome di Tourette, "che non intacca il senso di realta' o l'intelligenza, ma presenta tic motori e vocali semplici o complessi , quasi sempre associate ad ossessioni".

SALUTE. IL SONNO? PEGGIORA SE 90 MNUTI PRIMA DI DORMIRE SI GUARDA la TV.
SONDAGGIO NEOZELANDESE CONDOTTO SU 2.017 GIOVANI DA 5 A 18 ANNI.


(DIRE Notiziario sanita') Roma, 16 gen. - La qualita' del sonno peggiora se nei novanta minuti che precedono l'assopimento si guarda la Tv o si sta davanti ad uno schermo. Lo dimostra un sondaggio nazionale neozelandese, condotto dal National Institute for Health Innovation e l'Universita' di Auckland, in cui sono state analizzate le attivita' svolte nei 90 minuti che precedono il sonno da 2.017 giovani dai 5 ai 18 anni, sulla base di un approccio metodologico basato sulla qualita' dell'uso del tempo. L'obiettivo dello studio e' stato infatti quello di descrivere le azioni dei giovani prima della comparsa del sonno, esaminando l'associazione tra attivita' e tempo di sonno.

 

Le prime 20 attivita' sono state raggruppate in 3 serie comportamentali: tempo sedentario davanti lo schermo, tempo sedentario non davanti lo schermo e cura di se'. Il tempo trascorso nella fase prima di dormire, relativo ad ogni set comportamentale, e' stato poi distinto in 4 categorie di attacchi di sonno: molto presto, presto, tardi, o molto tardi. Guardare la televisione e' stata l'attivita' piu' comunemente riportata in tutto il campione di giovani, da cui e' risultato che il tempo trascorso davanti lo schermo, all'interno dei 90 minuti che precedono il sonno, era di circa 30 minuti. I partecipanti che ammettevano di avere un esordio del sonno piu' tardivo erano anche quelli che avevano trascorso maggiore tempo sullo schermo. Al contrario, coloro che avevano un inizio di sonno 'precedente', hanno affermato di aver trascorso la maggior parte del tempo nella cura di se' e in attivita' sedentarie non davanti lo schermo. Quindi, sviluppare interventi per ridurre comportamenti telematici nel periodo che precede il sonno puo' favorire nei giovani l'insorgenza del sonno e migliorare la sua durata. 

In pillole

Uno studio americano ha verificato che una risata ha gli stessi effetti positivi di un esercizio aerobico come una corsa o una biciclettata, ridere per 1 minuto equivale a 10 minuti di esercizio fisico
La gelotologia è la disciplina che utilizza la risata, il pensiero positivo e il buonumore, come terapia curativa
Per stare bene il malato dovrebbe sforzarsi di ridere invece che piangere e di ricercare occasioni autentiche di benessere, in questo modo si inganna l'organismo che comincia a produrre ormoni della felicità.

 

Rimanere con il broncio impegna molti più muscoli di quelli utilizzati per sorridere segno che l'uomo sarebbe più predisposto al buonumore, purtroppo però si è dimenticato come si fa. Molti studi mettono in evidenza che tra le persone è in aumento il pessimismo ma soprattutto l'incapacità di sorridere e di vivere con autoironia, in media infatti si ride non più di 15 minuti al giorno.

L'ottimismo nella vita di tutti i giorni ma anche sul lavoro, in famiglia, aiuta il corpo e la mente a stare bene e questo benessere è stato dimostrato da molti studi scientifici che hanno trovato una stretta relazione tra le cose che accadono, la facilità ad ammalarsi e uno stato fisico depresso e triste.

Dopo una risata il nostro fisico reagisce subito positivamente: aumenta l'ossigenazione del sangue, il ricambio dell'aria nei polmoni viene velocizzato, vengono prodotti più anticorpi, migliora il tono  muscolare addominale e il sistema immunitario. Anche la mente ha dei benefici immediati, lo stress viene neutralizzato mentre migliora la propria autostima.

Ridere sembra essere un vero toccasana per coloro che soffrono di asma e bronchiti in quanto aumenta il livello di globine A ed è il collante più efficace delle coppie, quelle che riescono a coltivare ogni giorno il buonumore hanno più possibilità di relazionarsi meglio e più a lungo.

Uno studio americano ha verificato che una risata ha gli stessi effetti positivi di un esercizio aerobico come una corsa o una biciclettata, ridere per 1 minuto equivale a 10 minuti di esercizio fisico. La risata aumenta la resistenza cardio-polmonare, rilassa i muscoli, favorisce il sonno che diventa più calmo e rilassato.

 


La gelotologia è la disciplina che utilizza la risata, il pensiero positivo e il buonumore, come terapia curativa.  I medici clown, ispirati da Hunter 'Patch' Adams, ne sono la dimostrazione più lampante; il ricovero ospedaliero di bambini affetti da patologie anche serie risulta più efficace con questo aiuto, a volte vengono ridotti i tempi di permanenza presso la struttura, il bambino recupera più velocemente perché  chi è malato non ha bisogno solamente di pillole per guarire.

Molti malati entrano in un circolo fatto di sofferenza, noia e paura che peggiora il loro stato complessivo, per stare bene il malato dovrebbe sforzarsi di ridere invece che piangere e di ricercare occasioni autentiche di benessere, in questo modo si inganna l'organismo che comincia a produrre ormoni della felicità. La risata infatti scuote tutto il corpo come una scossa elettrica, avvicina le persone, aiuta la comunicazione e il dialogo.    

 

Ma com'è possibile rieducare il fisico al sorriso? Un vero 'mago' della risata è il medico indiano Madan Kataria che ha Londra ha fondato l'International Laughter Club che basa il suo lavoro sulla 'risata di gruppo'  prendendo spunta da esercizi di yoga. I benefici della risata 'provocata' risulterebbero gli stesso della risata spontanea quindi è possibile allenarsi al sorriso per poi recuperarlo nella vita quotidiana. A volte le persone adulte più 'musone' sono quelle che provengono da una famiglia molto severa quindi i genitori devono fare attenzione a trasmettere quotidianamente allegria e gioia di vivere ai propri figli. Per cercare di recuperare il sorriso perduto può far bene dedicarsi al volontariato, pensare agli altri infatti fa sentire meglio e aiuta a recuperare il buonumore.


da http://www.donnad.it/pagine/rubrica-psiche-ridere-fa-bene.aspx

Il buonumore e la tendenza ad essere estroversi non è influenzata solo dalla nostra vita sociale e dal suo stile, dal lavoro o dalla famiglia che ci circonda ma, secondo uno studio scientifico, anche da una percentuale di DNA, un 20% negli uomini e un 30% nelle donne, che ci portiamo addosso da quando nasciamo. Quindi per essere felici e toglierci di dosso nevrosi e 'cattivo umore' non abbiamo alcun mezzo? Non è proprio così.

La crisi finanziaria globale non aiuta a vedere il futuro in modo roseo ma spesso le persone hanno un rapporto anomalo tra la felicità vera e quella che percepiscono. I rapporti sociali limitati dei nostri tempi non danno modo agli esseri umani di condividere i momenti felici; cellulare, computer, televisione e lettori Mp3 ci fanno compagnia ma lo schermo da cui provengono musica, luci e informazioni non trasmettono emozioni, ricordi e sentimenti.

La felicità è a portata di mano ma a volte le cose più scontate, quelle che donano maggiori stati di benessere interiore, sono quelle più trascurate. Prova a stimolare la felicità aiutandoti con nuove strategie:

STAI IN COMPAGNIA -  la vita di relazione è tutto. Una parola con la vicina di casa, una con il negoziante di fiducia o con il collega di lavoro ci mette in comunicazione con un mondo di sentimenti che da soli non potremmo mai provare. Gli amici sono il fulcro e la sorgente del nostro benessere e nella nostra vita non dovremmo mai trascurare questa importante relazione sociale.

TIENI UN DIARIO DELLA 'FELICITÀ' - trascrivi solo le cose belle che ti sono successe durante il giorno. Una breve passeggiata, una gita domenicale, una chiacchierata al telefono con l'amica del cuore, un pomeriggio di gioco con i tuoi figli, una notte d'amore. Vedendo le pagine piene di ricordi piacevoli e rileggendole ti renderai conto di quanta felicità ti circondi.

LA FELICITÀ È DENTRO DI TE - Non aspettare che il benessere arrivi dall'esterno oppure che ti invada in modo totale. Costruisci quotidianamente con ottimismo la tua felicità stimolandola tramite semplici azioni. 

PORTA IL SORRISO CON TE - piove, sei di cattivo umore già dal primo mattino, hai ricevuto una notizia non tanto piacevole, non farti prendere dal malumore. Guardati intorno e rifletti sulle altre cose che funzionano nella tua vita, senza farti prendere dall'emotività, come se fossi uno spettatore esterno. Tutto ti sembrerà meno difficile da superare.

NON ESAGERARE CON L'AUTOCRITICA - non essere troppo esigente con te stessa. Regalati da sola dei complimenti per quello che fai ogni giorno, settimana, mese o anno. Ci sono delle battaglie che ti possono mettere di malumore come l'ennesimo brutto voto a scuola di tuo figlio, la dieta che non da risultati, un battibecco con tuo marito, non vedere subito tutto nero ma agisci cercando una nuova strategia vincente.

VIVI LA FAMIGLIA COME FONTE DI BENESSERE - creare obiettivi comuni con il proprio partner e con i figli aiuta a sentirsi una squadra ed ad affrontare le sfide quotidiane con ottimismo. Sentirsi uniti vuol dire avere maggiore comprensione verso i propri familiari ma anche superare le difficoltà con maggiore fiducia.

 


CAMBIA IL TUO ATTEGGIAMENTO MENTALE - gli ottimisti credono che ogni loro successo dipenda dalle proprie capacità ed abilità mentre i pessimisti spesso non si ritengono all'altezza dei loro compiti considerandosi poco meritevoli delle lodi e dei successi. E' importante non farsi travolgere dal quotidiano, dalla strada meno faticosa, dalla routine e da tutti quei fattori che trascinano la vita verso strade sbagliate perché ci tolgono la lucidità rattristandoci ed annebbiando il cammino verso l'obiettivo più importante.

 

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